Dal NAZRA Tour

Dopo le prime serata di inaugurazione veneziane, quest’anno in forma diversa e on-line, molti sono stati gli appuntamenti dal vivo che hanno visto una grande partecipazione di pubblico e un vivo apprezzamento nelle varie città italiane (a questo link trovate tutte le tappe del Nazra tour).
Molto ricchi sono stati gli appuntamenti nelle città di Bari e Napoli che hanno offerto una programmazione in più giornate. A Napoli, inoltre, sono stati assegnati i premi della Giuria Giovani che riportiamo qui di seguito.

Menzione Premio oltre le mura:
Il coraggio che salva.
L’innocenza e la forza di una bambina che comincia un lungo, faticoso viaggio per cercare il diritto alla vita. Ai giovani il compito di cambiare il sistema! È questo il regalo più bello che Yasmine fa all’umanità e al mondo indicando la via futura da percorrere.
Il premio Oltre le mura va a “The Present” di Farah Nabulsi.

Motivazione Premio Giuria Giovani:
Per essere riuscito con immediatezza e semplicità a trasmette  al meglio l’identità culturale palestinese, dimostrando come le tradizioni siano il mezzo di resistenza non violento più efficace. I simboli ricorrenti dell’ulivo, del ricamo e dell’attaccamento alla terra, in senso sia letterale che metaforico resi con uno stile estremamente originale sono al tempo stesso potenti e immediati.
Il premio Giuria Giovani va a “Mariam” di Dana Durr.

Menzione Speciale:
Assegniamo una menzione speciale a “Omar” di Luca Taiuti e Marco Mario De Notaris dedicato a Omar Suleiman grande figura di riferimento della comunità palestinese a Napoli che attraverso i sapori della sua cucina e il teatro mantiene viva la cultura della Palestina.


I vincitori della 4° edizione di NAZRA

Premio “Best Fiction”:
THE PRESENT
di Farah Nabulsi
Per aver saputo raccontare un tema non nuovo –gli effetti dell’occupazione israeliana sulla vita quotidiana dei palestinesi, con una forza espressiva che promana dai più piccoli dettagli e dall’incalzante colonna sonora in una tensione narrativa che inchioda lo spettatore dentro  la gabbia-check-point approdando ad un finale vibrante ed inatteso.

THE PRESENT
For having succeeded in illustrating a theme that is not new – the effects of the Israeli occupation on the daily life of Palestinians – with an expressive force that emanates from the smallest details and from the pressing soundtrack in a narrative tension that keeps the spectator inside the cage-check-point, arriving at a vibrant and unexpected ending.

Premio “Best Documentary”
TEARS OF ROSES
di Emad Abdulrahman
Per il coraggio e l’intensità emotiva con cui viene raccontata l’occupazione israeliana sin nelle pieghe della quotidianeità, attraverso lo sguardo e le parole di donne di Gaza che nonostante le ferite, continuano ad impegnarsi nel lavoro e nella vita privata per tessere rapporti e relazioni che permettono loro di restare umane.

TEARS OF ROSES
For the courage and emotional intensity with which the Israeli occupation is presented right down to the folds of everyday life, through the eyes and words of women from Gaza who, despite their wounds, continue to commit themselves in their work and private lives to weaving relations that allow them to remain human.

Menzione “Vik Utopia”
HAJEZ, miglior film
Per la capacità di cambiare registro, colori e prospettiva, per la costruzione delle inquadrature che sembrano tableaux vivant, e per un eccezionale sound-design che mostra come la vita di una famiglia e di un intero popolo possa essere stravolta in un secondo rendendo il dramma individuale Storia.

Mention Vik Utopia – HAJEZ best film
For its ability to change register, colours and perspective, for the construction of shots that look like ‘’tableaux vivants’’, and for an exceptional sound design that shows how the life of a family and an entire people can be turned upside down in a second, making the individual drama History.

Menzione MARIAM miglior sperimentale
Corto d’animazione poetico ed elegante sulla resistenza culturale che celebra il legame tra ricamo e radici in un omaggio contemporaneo a Leila Shahid secondo cui “Ogni volta che infili l’ago nel tessuto hai l’impressione di riannodarti a qualcosa”.

Mention MARIAM Best Experimental
A poetic and elegant animated short movie about cultural resistance that celebrates the link between embroidery and roots in a contemporary homage to Leila Shahid, who says: “Every time you stick the needle in the fabric you feel like you are reconnecting with something”.

Vittorio Arrigoni: un vincitore.

Aprile è il mese più crudele:
genera lillà dalla terra sterile,
confonde memoria e desiderio,
risveglia radici torpide
con pioggia primaverile.
Ci tenne caldi il freddo inverno:
Velato il suolo in oblio di neve,
nutriva un filo di vita con tuberi secchi.

(Thomas Stearns Eliot, The Waste Land, 1922)

Eliot ci ricorda il ciclo della vita: Morte e Rinascita in un continuo divenire. Dolore della perdita, fiori recisi, ma tutto non è perduto perché il seme genera altri fiori che continueranno a germogliare anche nelle difficoltà, giorno dopo giorno, stagione dopo stagione.
In ricordo di Vittorio Arrigoni, ucciso a Gaza nella notte tra il 14 e il 15 aprile 2011, NAZRA Palestine Short Film Festival dedica questo piccolo contributo; un gesto troppo piccolo per una persona così grande ma fatto con tutto il nostro amore.

 

 

 

“VIK- Restiamo Umani”

Il film “VIK – Restiamo Umani” di Giulia Cacchioni, attualmente in lavorazione, ripercorre le tappe della vita di Vittorio Arrigoni, volontario e attivista italiano per i diritti umani assassinato a Gaza nel 2011. Attraverso le tavole animate del disegnatore S3keno, il materiale d’archivio e le preziose testimonianze di colleghi e amici, si dipana il racconto di un uomo che ha dedicato la propria vita alla lotta contro le ingiustizie e si cerca di trovare il senso profondo del suo celebre motto “Restiamo umani”.

 

Arte, memoria, resistenza, liberazione.

“Jul, mi ricordo sempre quando mi dicevi che l’arte è rivoluzione,
e noi da quel giorno non siamo solo resistenti,
noi siamo artisti.”

Con questo brano che oggi NAZRA vi propone vogliamo ricordare Juliano Mer-Khamis, attore, attivista, regista e sceneggiatore israeliano, che nel pomeriggio del 4 aprile del 2011, poco dopo essere uscito dal Freedom Theatre, nel campo profughi di Jenin, venne ucciso colpito alla testa da colpi di arma da fuoco sparatigli da un uomo a volto coperto.

Arte è resistenza, e per questo tra qualche giorno daremo inizio a uno streaming di cortometraggi del Festival Nazra che ci accompagnerà, come un filo conduttore, fino alle date del 24 e 25 aprile; il 24 proietteremo il film “Da quando te ne sei andato” di Mohammed Bakri attore, regista e sceneggiatore della Palestina e autore del film “Jenin, Jenin”, film che gli procurò un lungo processo politico e censorio per vietarne la proiezione e la distribuzione; il 25 aprile finalmente avremo con noi, insieme ad altri illustri ospiti, Mohammed Bakri che ci parlerà del Cinema come strumento di informazione e denuncia ma anche come forma d’arte resistente e rivoluzionaria.
Non mancate!

Traduzione italiana del testo della canzone Juliano’s way
(a cura dell’associazione Restiamo umani con Vik)

Link di approfondimento:

 

I finalisti della 4° edizione di NAZRA

After the work of the preselection jury, we want to communicate the list of finalist films of Nazra Palestine Short Film Festival. They have been sent in these days to the International Jury for the evaluation and choice of the best film for the two sections in competition: Best Fiction and Best Documentary and a special mention for the Best Experimental film section.

Dopo il lavoro della giuria di preselezione, siamo lieti di comunicare l’elenco dei film finalisti della quarta edizione di Nazra Palestine Short Film Festival. I film sono stati inviati in questi giorni alla Giuria Internazionale per la valutazione e la scelta del miglior film per le due sezioni in concorso: Miglior Fiction e Miglior Documentario e una menzione speciale per la sezione Miglior Film Sperimentale.

Best Fiction
“Ambience” by Wisam Jafari (Palestine, 2019)
“Another point of view” by Bilal Alkhatib (Palestine, 2019)
“Bethlehem 2001” by Ibrahim Handall (Palestine, 2020)
“Hajez” by Omar Rammal (Jordan, 2020)
“Maradona’s Legs” by Firas Khoury (Palestine, 2019)
“The Present” by Farah Nabulsi (Palestine, 2019)
“The Signal” by Recep Köse (Turkey, 2020)

Best Documentary
“A Play Before the Bombs” by Roger Glenn Hill (Palestine, 2021)
“Gaza footbullet” by Iyad Alasttal (Palestine, 2020)
“Gaza, one football, one leg” by Patrice Forget (France,2020)
“Omar” by Luca Taiuti, Marco Mario De Notaris (Italy, 2019)
“Tears of roses” by Emad Abdulrahman (Palestine, 2020)
“Until The Last Drop” by Tim Webster and Ernesto Cabellos (Palestine – UK, 2020)

Best Experimental Film
“Houwa” by Joseph Gebrael (Lebanon, 2018)
“Mariam” by Dana Durr (Palestine,2020)